Winterkayak tra Peschiera e Sirmione con i Dag Mid-Way
La ghiotta occasione per arricchire la nostra piccola flotta di Dag Mid-Way ci arriva da Brescia, dove riusciamo a rintracciare sul mercato dell’usato uno dei pochissimi esemplari del modello francese disponibili in Italia. La vicinanza della città lombarda con il Lago di Garda ci convince a prolungare di un giorno la permanenza per organizzare un’escursione nel più grande e “mediterraneo” lago d’Italia.
Il tardo pomeriggio del primo giorno ci concediamo anche una tappa nello splendido centro storico di Cremona, dove in extremis sull’orario di apertura, riusciamo anche a compiere la salita dei 502 gradini del celebre Torrazzo.
La pazza estate 2014 pare decisa a concederci un’effimera finestra di bel tempo e così cerchiamo di sfruttare la giornata a disposizione percorrendo pochissimi chilometri in auto e (possibilmente) moltissimi in kayak! Perciò rimandiamo ad altra occasione un itinerario più strutturato sul lago e ci accontentiamo di concentrarci sulla sponda sud compresa tra Peschiera sul Garda e la rinomata Sirmione.
Superiamo il centro di Peschiera e ci dirigiamo verso ovest percorrendo la litoranea Via Bell’Italia fino a raggiungere, sulla nostra destra, l’incrocio su Strada Bergamini. È mattina presto e l’obiettivo è trovare subito un comodo parcheggio sul lago che ci consenta di svolgere agevolmente le operazioni di carico e scarico dei kayak dal tetto dell’auto. Siamo fortunati, poichè al termine di Via Bergamini troviamo un ampio parcheggio gratuito affacciato direttamente sulla spiaggia e circondato da diversi servizi, come chioschi per il noleggio di lettini e pedalò, un porticciolo turistico dotato di scivolo di approdo, servizi igienici con docce ed anche un provvidenziale bar. Il colpo d’occhio sul lago, per noi abituati quasi esclusivamente al mare aperto, è ad un tempo intrigante ed affascinante. Il Garda è molto esteso e profondo, quindi i colori dell’acqua ed il leggero moto ondoso ricordano a tratti da vicino il nostro Mar Ligure nelle sue giornate più tranquille. Procediamo rapidamente alla preparazione dei due Dag Mid-Way: il target di oggi si chiama Sirmione, ma nel calcolo dei tempi preventiviamo anche una possibile tappa supplemantare tra le splendide mura fortificate di Peschiera.
Partenza
Mettiamo in acqua i nostri kayak e volgiamo le prue ad ovest, verso il sottile promontorio di Sirmione. La mattinata, pur segnando il calendario 31 luglio, è tutt’altro che calda. Nonostante le previsioni di bel tempo, le nuvole sono ancora presenti in cielo e le ultime gocce di pioggia sono cadute giusto pochi minuti prima di parcheggiare l’auto. Restiamo fiduciosi e, per il momento, ci godiamo la temperatura ottimale per pagaiare intensamente. In queste prime ore della giornata le acque del lago sono calme, ma già intravvediamo l’inevitabile leitmotiv della nostra escursione: pian piano il lago si popola di ogni genere di natanti a motore e, con essi, anche di un continuo, artificiale moto ondoso. I sei/sette chilometri che ci separano dalla vista ravvicinata di Sirmione scorrono veloci in poco più di 50 minuti, con una soddisfacente velocità media di poco inferiore agli 8 km/h. I Dag Mid-Way confermano anche in acqua dolce tutte le qualità che abbiamo già potuto apprezzare in centinaia di chilometri percorsi in mare: grande versatilità alle diverse condizioni d’onda, eccellente direzionalità, maneggevolezza da primato in rapporto alle dimensioni ed anche una considerevole scorrevolezza.
Contemplare Sirmione dal lago non fa che amplificarne la suggestione. Lo scorcio paesaggistico è dominato dalla presenza del Castello scaligero, con le case del paese che catturano lo sguardo mentre, in lontananza, cerchiamo di definire lo sfondo dei confini occidentali del Garda. Arrivare tra le mura del Castello in kayak è una condizione privilegiata. I divieti di accesso al porto fortificato non sembrano riguardare i nostri sottili scafi. Con un minimo di attenzione e di rispetto per le necessità di manovra dei motoscafi, nessuno ha da lamentarsi della nostra presenza. Possiamo perciò varcare il basso voltino di accesso e trovarci immersi in un’altra epoca, circondati in alto dallo sguardo (un po’ invidioso) dei turisti che passeggiano sulle sponde e sui ponti.
In breve attraversiamo il porto e ci troviamo sull’altra sponda della minuscola penisola. Il traffico di traghetti e motoscafi è intensissimo ed è consigliata molta attenzione. Ci dirigiamo verso nord: vogliamo doppiare la punta per ammirare la villa romana nota come Grotte di Catullo, ancora ben visibile sull’estrema propaggine del promontorio. L’aspetto della costa, in questo pur breve tratto, si fa più selvaggio e meno urbanizzato. Possiamo godere, seduti in riva per una breve pausa, dei colori tipici di un autentico paesaggio lacustre (vedi foto d’apertura). Le tinte verdi chiaro dell’acqua sulla battigia si confondono con la folta vegetazione acquatica. Alle nostre spalle, un sentiero permette di percorrere a piedi l’intero promontorio. Proseguiamo ancora per un breve tratto fino al Lido delle Bionde, una spiaggia attrezzata con bar e ristorante, dove ci concediamo la pausa di metà giornata. I bagnanti affollano il litorale e molti sono coricati su un dolce declivio erboso digradante sul lago, godendosi l’ombra di moltissimi piccoli ulivi.
Il tempo per un rapido pranzo e siamo di nuovo in navigazione. Costeggiamo ancora la penisola di Sirmione e scopriamo una parte di castello che in mattinata non avevamo approfondito. Foto di rito coi grandi cigni bianchi che fuggono a pochi centimetri dalle nostre prue e siamo pronti a lasciarci alle spalle questa piccola magnifica località.
Verso Peschiera
È il primissimo pomeriggio quando percorriamo a ritroso il tratto di lago che ci separa dalla nostra base. Il caldo è aumentato ma non è eccessivo. Pagaiamo contro una leggera brezza che, unita al moto ondoso delle barche, rallenta un po’ il ritmo. Ci concediamo una pausa ristoratrice, soprattutto per reintegrare i liquidi, e scopriamo con grande piacere che abbiamo ancora un ampio margine di tempo per andare a visitare “dal di dentro” il porto fortificato di Peschiera del Garda.
Il grande specchio d’acqua che porta all’imboccatura del porto è spettacolare. Alla nostra destra ci accompagna un lunghissimo viale alberato, mentre in lontananza già scorgiamo le possenti mura della città. In prossimità del porto notiamo sulla destra un ampio porto turistico, ma a noi interessa la porzione più storica e suggestiva. Proseguiamo diritti e cominciamo l’esplorazione. In un susseguirsi di voltini e ponti sempre più bassi, riusciamo a percorrere in acqua l’intero perimetro della fortezza.
Attenzione all’ultimo ponte:
è veramente molto basso anche per il passaggio di un kayak. Noi abbiamo dovuto piegarci e rannicchiarci il più aderenti possibile allo scafo per poter passare, ma non escludiamo che in periodo di grandi piogge il varco risulti intransitabile.
Sorprendente è il momento in cui ci si immette, per un breve tratto, sulle sorgenti del Mincio. Sì, sorgenti, perchè il Mincio è l’unico emissario del Lago di Garda, il quale ne costituisce l’origine e quindi la corrente, anche abbastanza forte, “invita” il kayak verso il letto del fiume.
Completiamo il percorso nel cuore di Peschiera e ci ritroviamo all’altra imboccatura del porto, giusto in tempo per fare ritorno alla base di partenza.
Il bottino è ghiotto: tante immagini bellissime scolpite nella nostra memoria ed in quella dei nostri smartphone ed una considerevole quantità di chilometri percorsi in circa quattro ore.
Arrivederci Garda!