Abbiamo recensito il kayak da mare DAG Ysak Luxe PE Sandwich con skeg.
Ricordo quando siamo andati a visitare la fabbrica della DAG situata in Francia nel paesino di Saint-Jean Le Centenier, dipartimento francese dell’Ardèche nella regione Rhône-Alpes. Dovevamo scegliere tra alcuni kayak sit-in presenti nel magazzino. L’occhio istintivamente è caduto sul modello Ysak che era affiancato al modello Tiwok (la versione “chiusa” del DAG Midway).
In realtà non avevamo ancora chiesto le caratteristiche o le specifiche ma… a volte è il cuore che comanda!
In DAG gentilmente si sono prodigati in ogni modo e ci hanno sfasciato diversi modelli (già imballati!) ma alla fine la scelta è caduta proprio sul modello Ysak.
La nascita del marchio DAG risale al 1975, quando Gil Guillard, agonista di kayak a livello nazionale francese, decide di cominciare a costruirsi in autonomia i propri scafi, scegliendo i materiali compositi come materia prima. Successivamente, soprattutto durante gli Anni Ottanta, i kayak da competizione GIL portano molti atleti sul podio di moltissime gare del Campionato Mondiale. Nel 1987 Gil Guillard tocca il clou: è suo il titolo mondiale costruttori, con 19 atleti in zona medaglia.
Questo pone certamente la DAG come uno dei marchi storici del settore anche se recentemente è stato acquisito dal gruppo francese RTM.
Diversamente da altri mezzi da noi testati, i DAG Ysak fanno parte della nostra flotta. Questo ci ha permesso di percorrere migliaia di chilometri (miglia) in tutte le condizioni meteo marine possibili.
Il kayak viene prodotto con la tecnologia dello stampaggio a tre strati (detto anche Sandwich) consistente nella realizzazione di una triplice struttura (PE, agente espandente, PE) che garantisce, da un lato, una significativa riduzione del peso e dall’altro un consistente aumento della rigidità del mezzo.
E’ un medio volume, quindi non troppo adatto a corporature minute.
Da subito il feeling con il mezzo è stato molto buono, anche se un po’ troppo grande per la mia corporatura (68 kg per 1,74 m).
Il piano di galleggiamento è piuttosto alto e fornisce allo scafo una media efficienza. Ottimo il volume di carico del ponte posteriore (74 litri) che unito al compartimento di prua (38 litri) consente escursioni di più giorni in piena tranquillità.
All”esame visivo del DAG Ysak ci troviamo di fronte ad un prodotto sicuramente molto curato, sostanzioso, ben bilanciato e solidamente costruito. La versione provata è la più accessoria Luxe dotata di skeg (esiste anche la versione dotata di timone).
Costruzione e accessori
Il DAG Ysak misura 506 cm di lunghezza e ha una larghezza di 57 cm. La profondità è di 30 cm, adatto a corporature medie.
Chiglia e disegno di prua e poppa evidenziano immediatamente la ricerca della scorrevolezza e manovrabilità. Il cockpit superiore è ben disegnato, gli spazi sono ben sfruttati e le dimensioni interne sono adatte a corporature fino a 120 kg. La seduta è molto confortevole.
La paratia montata direttamente dietro il sedile, che è diventata uno standard, garantisce lo svuotamento rapido durante i salvataggi. Purtroppo non è presente un vano porta oggetti subito sopra il ponte anteriore, anche se abbiamo potuto constatare che su questa fascia di prezzo è difficile trovalo anche in altri modelli.
E’ presente un gavone di prua con tappo tondo
a differenza di quello posto sul ponte di poppa che ha forma ovale.
ed è presente un ulteriore gavone posto subito dietro allo schienale che, siccome posto di lato, consente di essere raggiunto abbastanza agevolmente anche durante la navigazione.
L’unico appunto che si può sollevare è che non esiste una setto tra i due gavoni posteriori che sono comunicanti all’interno del medesimo volume.
A poppa e a prua sono presenti “ragni” elastici e comode maniglie per il trasporto del kayak che non è propriamente leggero.
Abbiamo apprezzato particolrmente il meccanismo di regolazione del punta piedi, preciso e solido.
Bisogna riconoscere a DAG che sui materiali non risparmiano affatto. Quando utilizzi un mezzo in acqua di mare con la nostra frequenza non è raro vedere l’acciaio, presente su tutte le viti e anelli, ossidarsi e arrugginire a causa dell’aggressione del sale. Questo non lo abbiamo mai rilevato nè sul modello Ysak nè sul modello Midway, a riprova di una qualità costruttiva superiore alla media.
In navigazione
Come accennato nelle premesse, abbiamo testato il mezzo in ogni condizione possibile.
In particolare mi ricordo un giorno che eravamo in Sardegna per frequentare un training B.C.U. 4 stelle. Nella zona di Arzachena abbiamo navigato su onde di quasi 2 metri in surf con vento in poppa di quasi 30 nodi, un inferno! Eppure sul DAG Ysak mi sono sempre sentito in piena sicurezza, lo scafo consente di avere una grande direzionalità, anche in surf, e nel contempo reagisce velocemente ai cambi di direzione.
Quindi la direzionalità è molto buona, anche con il vento di traverso è raro sentire l’esigenza di usare lo skeg. Apprezziamo anche la notevole facilità di manovra soprattutto quando si vuole girare il kayak. E’ sufficiente pochissimo spazio e con la dovuta inclinazione (edging) i cambi di direzione sono immediati.
E’ un mezzo adatto a tutti, anche agli utenti più smaliziati. Promette e mantiene buona velocità e divertimento macinando chilometri con una grande facilità.
Il DAG Ysak è molto manovrabile. In condizioni di vento laterale non ci sono problemi e la risposta è buona grazie alla possibilità di regolare lo skeg retrattile. Ma anche senza usare lo skeg, mediante le tecniche adeguate e agevolati dalla grande manovrabilità, con un po’ di edging si può compensare e ritovare la giusta traiettoria.
Vista la stazza non è velocissimo ma consente medie di crociera fino a 8,5-9 km/h (per i più allenati!).
Il kayak è estremamente stabile, cosa che si apprezza in condizioni da mare e di vento estreme. Interessante poi come sia particolarmente sensibile alla distribuzione dei pesi. E’ sufficiente caricare il gavone di prua con un po’ di zavorra (es. sacca stagna con il cambio e poco altro) per guadagnare precisione in inserimento nel surf, oppure per avere più manovrabilità con il mare mosso.
E’ un kayak da mare adatto per pagaiare in condizioni atmosferiche anche difficili e in mari agitati. E’ facile da controllare e risponde subito con stabilità primaria e secondaria molto buone e progressive.
Il DAG Ysak è pittosto “duro” nelle tecniche di roll (eskimo) non tanto per le dimensioni generose, quanto per la conformazione del ponte posteriore, che è piuttosto alta.
Nella fase terminale della manovra la schiena rimane un po’ intrappolata, non consentendo una estensione all’indietro completa. Occorre pertanto una buona decisione nell’eseguire la manovra.
Tutte le operazioni di auto salvataggio, salvataggio assistito, zatteraggio e traino sono molto facili da eseguire.
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Conclusioni
Il DAG Ysak pur essendo un kayak in PE e mostrando tutti i limiti dovuti alla stazza generosa, ci ha convinti progressivamente (dopo avere testato altri mezzi similari di cui a breve pubblicheremo le recensioni) che si adatta di un mezzo superiore alla media.
Inizialmente lo abbiamo criticato perchè in effetti ci dava quanche problema nell’esecuzione di alcune tecniche di roll (che poi comunque riescono).
La premessa dovuta è che non si può paragonare questo tipo di mezzo con altri costruiti in vetroresina, carbon kevlar e fibra di carbonio. Ciascuno ha caratteristiche proprie e si comporta ovviamente in modo diverso.
Se confrontiamo il DAG Ysak con mezzi in PE però le cose cambiano radicalmente. Per noi c’è un abisso a livello di progettazione e realizzazione dello scafo rispetto ad altri marchi presenti sul mercato (anche più blasonati).
Il kayak è facile, roccioso e stabile. Ha un comportamento lineare in tutte le condizioni meteo marine. E’ adatto ai nostri corsi e conferisce subito una sensazione di sicurezza e stabilità agli allievi, anche perchè è un po’ più largo dei Tahe Marine in PE (54 cm) e del Sea Lion Aquarius (52 cm) di cui pubblicheremo a breve la recensione e che utilizziamo per le corporature più minute.
In sintesi penso che il DAG Ysak sia un kayak molto versatile, che può essere utilizzato su acque piatte (laghi) e in mare (dà il suo meglio sulle onde e anche in surf) ma anche confortevole sulla lunga distanza e per escursioni oltre 2-3 giorni. Si manovra molto bene, è veloce il giusto e direzionale, consigliabile per corporature medie.
La nostra pagella in sintesi
Velocità: (4,5 / 5) Stabilità: (5 / 5) Direzionalità: (5 / 5) Ergonomia: (4,5 / 5) Capacità.di.carico: (5 / 5) Maneggevolezza: (5 / 5) Roll: (4 / 5) valutazione.winterkayak: (5 / 5) Media: (4,8 / 5)