La Pagaia
Nella pagaia moderna, detta anche europea per via delle sue origini, la parte concava della pala, chiamata cucchiaio, può avere diversi profili e serve per far presa nell’acqua e consentire il movimento del kayak nelle diverse direzioni. A differenza del tipo più comune di pagaia groenlandese o eschimese (affrontiamo questo argomento poco più avanti), che non presenta differente angolazione tra le pale, la pagaia moderna è stata nel tempo declinata in differenti quote angolari per adattarsi alle più svariate discipline sportive. In mare, l’asimmetria di posizionamento dei due cucchiai serve innanzitutto a neutralizzare la forza del vento durante la fase aerea della pagaiata. In questa situazione, infatti, la pala in aria, grazie all’angolazione, fende efficacemente il vento proprio nello stesso momento in cui l’altro cucchiaio si trova in acqua per la fase di spinta. Ne consegue che, nella maggior parte dei casi, è necessario compiere un continuo movimento di rotazione del polso durante la pagaiata per consentire ai cucchiai di trovarsi sempre nella corretta posizione.
Anche per questo motivo, nel tempo, sono state messe a punto pagaie moderne dotate di differenti angolazioni tra le pale e soprattutto sono nate le pagaie scomponibili in due o tre pezzi, che uniscono la praticità di un più facile trasporto alla possibilità di variare l’inclinazione angolare tra i cucchiai secondo le preferenze personali del paddler.
Una nota importante al riguardo: più punti di giunzione sono presenti tra i componenti della pagaia, maggiori saranno le possibilità di microspostamenti e vibrazioni durante l’attività. Perciò consigliamo, quando si sceglie una pagaia scomponibile, di valutare attentamente la qualità ciostruttiva e la precisione di montaggio. I materiali di costruzione sono vari: si va dal manico in alluminio con pale in semplice materiale plastico alle più evolute realizzate parzialmente o totalmente in fibra di carbonio. Il manico può essere dritto oppure sagomato, alla ricerca di maggior ergonomia e spinta.
La pagaia groenlandese, o eschimese, è molto diffusa nella pratica del kayak da mare. Si tratta della forma più tradizionale di pagaia, direttamente derivata dallo strumento originario utilizzato dagli Inuit, antica popolazione eschimese, per cacciare e pescare a bordo delle loro imbarcazioni. Oggetto di una recente riscoperta da parte dei kayakers marini, si fa preferire da molti, rispetto alla pagaia a cucchiaio, per il particolare profilo allungato e sottile, poco sensibile al vento e per la posizione simmetrica delle pale, che annulla la rotazione del polso. In genere, i pregi maggiormente riconosciuti alla pagaia groenlandese sono un minor affaticamento sulle lunghe distanze, una minor resistenza al vento durante la fase aerea ed una maggior agilità sott’acqua nell’effettuare le manovre di roll. D’altro canto, chi preferisce la pagaia moderna a cucchiai angolati, la trova poco potente in fase di sprint e meno efficace nella pagaiata alta e aggressiva. Anche il materiale di costruzione della pagaia eschimese è frutto di ricerca e sperimentazione. La vetroresina e la fibra di carbonio sono stati proposti in alternativa al più tradizionale legno, il quale però sembra confermarsi come materiale d’elezione per questo strumento. Le essenze scelte per la costruzione possono essere le più varie e nei modelli più sofisticati si possono trovare abbinati listelli di legni differenti con l’obiettivo di ottimizzare leggerezza e resistenza. Per ovviare all’inevitabile fragilità, soprattutto della parte più estrema della pala, alcuni costruttori rivestono le parti terminali con uno strato di irrobustimento in fibra di vetro.