A Bergeggi canoista rischia la vita restando in acqua per 12 ore

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A Bergeggi canoista rischia la vita restando in acqua per 12 ore

Prima di analizzare l’episodio di cronaca, ci preme fare alcune considerazioni circa la sicurezza a bordo dei kayak e per ottenere questo occorre che sia chiaro a tutti i lettori (esclusi ovviamente i kayakers professionali.. che già lo sanno!) quali sono le principali tipologie di mezzi utilizzati normalmente  in mare e quali sono i loro pregi e difetti.

Il sit on top (Winterkayak promuove e utilizza questo tipo di Kayak)
Sit On Top
Pro
-Estrema comodità di sbarco/imbarco anche in abbordaggi con leggera onda frangente
-Facilità di risalire a bordo in caso di scuffia
-Capacità di carico notevole
-Ampia libertà di movimento a bordo, se voglio sgranchirmi le gambe ecc.
-Stabilità laterale maggiore (fattore che varia molto a seconda della larghezza e conformazione dello scafo)
Contro
-L’onda frangente bagna la parte inferiore (gambe) del canoista; problema facilmente ovviabile in inverno con abbigliamento idoneo tipo muta in neoprene (d’estate il problema diventa un vantaggio in quanto permette tra l’altro una perfetta abbronzatura)

Il sit in o sit inside
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Pro
-Le gambe del canoista sono protette dall’acqua e dal vento all’interno dello scafo (comodo d’inverno, meno d’estate)
-Scafo mediamente più performante sulle lunghe distanze (non vale per tutti i modelli)
Contro
-Poca libertà di movimento a bordo
-Problematiche in caso di scuffia (ribaltamento)
-Abbordaggi poco comodi con mare formato
-Poca stabilità laterale (fattore che varia molto a seconda della larghezza e conformazione dello scafo)
Accessori aggiuntivi (indispensabili) da avere con sè (paraspruzzi, paddle float, sacche anti affondamento, pompa per estrarre l’acqua all’interno dello scafo oppure spugna)
– sapere applicare la tecnica dell’eskimo

Ora, fatte le dovute premesse, è chiaro che la sicurezza a bordo di un kayak dipende da fattori esterni (vento, mare, scogli ecc) e dal kayaker stesso che deve verificare prima i fattori esterni e poi la corretta dotazione del mezzo. Ad esempio, se si esce in condizioni meteo avverse con vento forte e onda frangente, il rischio di scuffia è alto, quindi in caso di utilizzo di un kayak Sit inside dovrò certamente indossare il paraspruzzi, avere le sacche antiaffondamento e il paddle float a disposizione.

Passiamo quindi all’episodio del 26 ottobre 2014 quando verso le 14 un canoista cinquantatreenne si è diretto al largo dell’Isola di Bergeggi e, forse a causa del vento forte, si è trovato in difficoltà e si è ribaltato. Lo sfortunato pagaiatore è rimasto in acqua per ben 12 ore, rischiando l’assideramento, finchè non è stato recuperato dalla Capitaneria di Porto verso la mezzanotte. L’automedica lo ha trasportato d’urgenza all’Ospedale San Paolo in ipotermia.
Ma perché era così pericoloso, quel giorno, non tanto uscire in kayak, quanto allontanarsi dalla costa?
Cerchiamo di spiegarlo con questa grafica:

Le condizioni del vento nella zona del Golfo di Spotorno il 25 ottobre 2014
Le condizioni del vento nella zona del Golfo di Spotorno il 25 ottobre 2014
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L’Isola di Bergeggi

Come si vede dall’immagine, per quasi tutta la giornata, un vento tra il moderato ed il forte proveniva da nord con una direzione che andava ad impattare, invorticandosi, su Capo Noli. In pratica, immediatamente al largo dell’Isola di Bergeggi, ci si trovava immersi in una forte corrente da nord, coincidente tra l’altro con la corrente marina costante della zona, che va da Genova verso Imperia. Invece, tra l’Isola ed il sottocosta le condizioni erano ben differenti: l’invorticarsi del vento su Capo Noli determinava un “falso libeccio”, neppure tanto forte, che favoriva condizioni di mare e di vento assolutamente invitanti e propizie ad un’uscita in canoa.
In attesa di ulteriori dettagli sulla vicenda, possiamo quindi fare solo un’ipotesi di quanto possa essere successo. L’uomo, considerando le buone condizioni del mare e del vento a terra, ha deciso di puntare sull’Isola di Bergeggi e di superarla verso il largo. Ma ben presto si sarà trovato coinvolto in una situazione molto difficile, con vento da nord forte e onde frangenti, che lo hanno portato a ribaltarsi.
Vista la particolarità della zona Bergeggi-Spotorno, è perciò assolutamente raccomandabile informarsi in anticipo sulle condizioni di vento e mare attraverso portali specifici, come Seaconditions.
E, soprattutto, mai allontanarsi dalla costa con vento da nord moderato o forte.

Aggiornamento:

mercoledì 5 novembre il protagonista di questo sfortunato episodio è tornato a Savona per ringraziare i suoi soccorritori. Riportiamo, per completezza d’informazione, l’articolo che il quotidiano La Stampa, edizione di Savona, ha dedicato alla visita.

La Stampa, 6 ottobre 2014
La Stampa, 6 ottobre 2014
Redazione

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Quando il richiamo della natura diventa così forte, è un dovere condividere questa esperienza!

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